Montivipera xanthina
Montivipera xanthina | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Reptilia |
Ordine | Squamata |
Sottordine | Serpentes |
Famiglia | Viperidae |
Sottofamiglia | Viperinae |
Genere | Montivipera |
Specie | M. xanthina |
Nomenclatura binomiale | |
Montivipera xanthina (Gray, 1849) | |
Sinonimi | |
Daboia xanthina | |
Areale | |
La vipera ottomana (Montivipera xanthina Gray, 1849) è un serpente velenoso della famiglia Viperidae, fino a pochi anni fa ascritto al genere Vipera.[2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Ha l'aspetto tipico delle vipere. Il colore è di solito grigio con una fascia scura a zig zag sulla schiena. Esistono anche varietà melaniche uniformemente scure. Normalmente non supera il metro ma può raggiungere i 130 cm di lunghezza. Le popolazioni delle isole greche sono quelle che raggiungono le dimensioni maggiori.[3]
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Osservazioni sulla nutrizione della vipera ottomana in natura sono molto rare, tuttavia in cattività mangiano piccoli mammiferi, roditori e piccoli uccelli, esemplari giovani mangiano anche insetti e piccole lucertole. Oltre ad essi in tarda primavera ed estate si cibano anche di uova di uccelli che si trovano su alberi bassi.[4]
La vipera si ciba attaccando la vittima per primo con un morso per iniettargli il veleno e poi, dopo aver tenuto saldamente la preda tra le fauci mentre il veleno ha effetto, la divora.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Come per le informazioni sull'alimentazione della vipera, le informazioni sulla riproduzione provengono principalmente da individui in cattività.
Con l'inizio della stagione degli amori dopo il letargo invernale e la prima muta in primavera, i maschi iniziano l'individuazione del partner per 10-14 giorni combattendo fra di loro se si trova la stessa partner. I maschi per combattere sollevano la parte superiore del corpo andando in posizione verticale e spingono verso l'alto e verso l'avversario per farlo andare a terra. Dopo questi rituali e dopo aver scelto la partner avviene l'accoppiamento. A seconda del luogo la stagione degli amori può esserci da febbraio ad aprile e a volte può esserci una seconda stagione degli amori ad ottobre.
Dopo circa 3, 4 mesi e mezzo possono nascere dai 2 ai 24 cuccioli di vipera; dopo la nascita sono avvolti da una membrana amniotica che viene forata dopo pochi minuti. Le giovani vipere hanno una lunghezza che va dai 18 ai 24 cm e possono pesare dai 5,6 ai 9,8 g; la prima muta dura circa dai 10 ai 21 giorni dopo la nascita. Possono raggiungere la maturità sessuale anche a due anni, ma spesso il maschio la raggiunge a tre anni e la femmina a quattro.[4]
Veleno
[modifica | modifica wikitesto]Questa vipera è molto velenosa e il suo morso, se non trattato con l'apposito siero, ha un'alta percentuale di esiti mortali.[5]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa solo marginalmente in Europa, nell'estremo nord est della Grecia, nella Turchia europea e nelle isole greche di Simi, Kos, Kalimnos, Leros, Lipsos, Patmos, Samo, Chio e Lesbo mentre l'areale principale è nell'Anatolia turca.[1]
Vive nella macchia mediterranea e nelle praterie montane fin oltre 2000 metri di altitudine. Si può incontrare anche nei pressi delle zone abitate, specie nei campi e negli oliveti[1]. Predilige gli ambienti umidi, rocciosi e con molta vegetazione.[6]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]È in buono stato ed è stata classificata nel 2006 a rischio minimo secondo la lista rossa IUCN[1].
È specie protetta dalla Convenzione di Berna nell'Appendice II[7].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) Wolfgang Böhme et al. 2008, Montivipera xanthina, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Montivipera xanthina, in The Reptile Database. URL consultato il 28 luglio 2014.
- ^ Mallow D, Ludwig D, Nilson G. 2003. True Vipers: Natural History and Toxinology of Old World Vipers. Krieger Publishing Company, Malabar, Florida. 359 pp. ISBN 0-89464-877-2
- ^ a b Alle Angaben nach Joger & Nilson 2005 und Mallow et al. 2003
- ^ E. N. Arnold e J. A. Burton, Guida dei Rettili e degli Anfibi d'Europa, ed. Franco Muzzio & c.
- ^ O'Shea, Mark. 2008. Venomous Snakes of the World. New Holland Publishers Ltd. page 58
- ^ (FR) Convention on the Conservation of European Wildlife and Natural Habitats, Appendix II, su conventions.coe.int. URL consultato il 9 febbraio 2011.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- E. N. Arnold e J. A. Burton, Guida dei Rettili e degli Anfibi d'Europa, ed. Franco Muzzio & c.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Montivipera xanthina
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